La formazione professionale
Un servizio che prepara i
giovani per il mondo del lavoro
Il lavoro, primo passo verso la dignità
Fin dagli inizi della sua opera di redenzione spirituale e di promozione
umana, insieme con le strutture, Padre Annibale provvide al lavoro inteso
non solo come forza economica ma anche come elemento di moralità ed educazione per i suoi orfani e i suoi poveri.
«Bisogna che l’istruzione - diceva - renda la gioventù atta a
guadagnarsi un giorno onestamente il pane della vita. I ragazzi e le
ragazze debbono avvezzarsi al lavoro e col crescere degli anni si deve
trovare il modo di rendere fruttifero il lavoro che li ha formati».
L'educazione, il lavoro, la preghiera e lo studio divennero i capisaldi
sui quali si inscriveva la sua azione formativa e caritativa. Egli
stesso aveva chiaramente indicato che «...il lavoro infatti è tra i
primi efficienti della moralità: è ordine, è disciplina, è vita, è
caparra di buon avvenire per i soggetti che vengono educati. Non vi può
essere educazione nè religiosa nè civile separata dal lavoro».
Partendo da questa intuizione pedagogica di Padre Annibale, anche
l’inizio delle attività caritative e di assistenza dei due Orfanotrofi
Antoniani di Oria coincise con l’avvio di corsi specializzati in diversi
settori artigianali. Seppe cogliere lo spirito dei tempi e per il
bene del popolo riuscì a innestare sul tronco di una economia
tradizionalmente agricola, le macchine della moderna civiltà
industriale.
L’identità dei ragazzi di Oria si configura nel nome dato loro dal
Padre, gli artigianelli: «Gli alunni non hanno altro nome che quello
di artigianelli o sarti o tipografi o calzolai secondo l’arte cui sono
dedicati».
La tipografia
La scuola tipografica e la relativa tipografia viene denominata
"Tipografia antoniana del piccolo operaio". Tale nome verrà
sostituito, dopo una decina di anni (1920) da "Tipografia Antoniana
dell'Orfanotrofio Maschile del Can.co A. M. Di Francia". Macchine,
caratteri ed accessori occupano il vasto locale del refettorio dell’ex
convento francescano. Il periodico “Dio e il prossimo” che dal
1909, dopo terremoto di Messina, si diede alle stampe ad Acireale, nel
Settembre - Dicembre 1910 e Gennaio - Aprile 1911 fu edito ad Oria per
poi tornare nuovamente ad essere stampato a Messina. “La tipografia
costituisce una delle nostre più grandi risorse per le stampe che vi si
fanno…” dirà Padre Annibale che, il 17 Ottobre 1926, benedisse le
nuove e moderne macchine tipografiche.
La “Tipografia Antoniana del piccolo operaio” nel 1925 e nel
1930
Il calzaturificio
Nel Dicembre del 1911 venne impiantata la calzoleria. Il primo
maestro fu il signor Luigi Neglia. Continuò ad essere seguita
dal signor Pietro Palma, fratello del P. Pantaleone.
Nel 1914 furono acquistati dalla Germania dei macchinari per il
cui funzionamento si dovette provvedere ad un nuovo e più potente
generatore elettrico. Il calzaturificio produsse gli scarponi usati dai
soldati italiani durante la prima guerra mondiale.
“Abbiamo impiantato recentemente [...] – scrive Padre Annibale il
3 Aprile 1915 – un calzaturificio a macchina, cioè con 13 macchine
per fare le scarpe, il cui impianto, compreso il motore di 16 cavalli e
adattamento dei locali mi é costato finora, senza esagerazione alcuna,
lire 36 mila. Le macchine possono produrre 80 paia di scarpe al giorno
con un guadagno di lire 5 al paio in media, di netto: salvo minore
smercio”.
Sartoria
Nel Marzo del 1912 ebbe inizio la scuola di sartoria sotto la guida di
"...un anziano maestro di Ceglie". Nel dopoguerra fu chiamato a
seguire il laboratorio il maestro Antonio Carone.
Officina meccanica
Nel 1925 si aprì l'officina meccanica diretta dal maestro
Pasqualino Salerno.
La falegnameria
Nel 1927 venne attivato il laboratorio di falegnameria.
Uno splendido esempio dei lavori eseguiti sono il mobile intarsiato
della sacrestia e il pulpito del santuario.
La banda musicale
«Ma noi usi come siamo a portarci avanti con lavori e industrie,
– scrive Padre Annibale su “Dio e il prossimo” nel 1910 – non lasciamo in ozio
i nostri orfanelli. Oltre la sartoria, e la calzoleria […] li
abbiamo posto eziandio all'insegnamento degli strumenti musicali per
formare una piccola banda antoniana […]. I piccoli bandisti
fecero il loro primo debutto in Ceglie Messapica […] invitati per
la festa di S. Antonio di Padova […]. Parecchie città delle
Puglie vollero i nostri orfanelli antoniani con la loro banda musicale e
tutte, chi più e chi meno, trattarono i ragazzetti con grande affetto,
sia nell’alloggiarli sia nel compensarli».
La banda contava una quarantina di elementi. Si ricorreva ad essa in occasione delle feste,
specie patronali: nel 1909, da Giugno a Novembre, i piccoli bandisti si
esibirono in ben 16 paesi.
La banda musicale posa insieme a P. Palma (1925)
Col passar del tempo
l’originaria “scuola di arti e mestieri” si trasforma in un moderno
Centro di Formazione Professionale e dal 1956 in poi, operando con
l’autorizzazione statale, conferirà agli allievi un attestato di
qualifica professionale, utile a spendersi nel mercato del lavoro. Dal
1974, a seguito delle deleghe in materia di formazione professionale
trasferite dallo Stato alle Regioni, i vari centri di formazione
professionale presenti negli istituti dei Rogazionisti (Bari, Oria e
Matera) si confederano in un’associazione senza fine di lucro. Nasce il
C.I.F.I.R., Centri di Istruzione e Formazione Istituti Rogazionisti.
Esposizione degli elaborati del CIFIR negli anni ‘70
Ai tradizionali settori,
meccanico ed elettrico, si sono aggiunti col tempo altri ambiti
formativi più orientati al terziario e al mondo dei servizi e del
turismo. Si sono avviati i primi e seguitissimi corsi di informatica,
con un’iniziativa pionieristica in provincia di Brindisi e nel Salento.
A partire dagli anni ottanta, è cambiata l’immagine del Centro. Con
l’apertura e l’avvio dei corsi del settore terziario e dei servizi, ai
frequentanti quasi totalmente maschi e per lo più con una preparazione
scolastica coincidente con quella dell’obbligo scolastico si è aggiunta
un’utenza più diversificata e di ambo i sessi.
Nel CIFIR di Oria che si
è quindi trasformato da centro d’addestramento, primo volto
dell’originaria “scuola d’arti e mestieri”, a Centro di Servizi
Formativi, dal 1956 al 2009, si sono svolti 384 corsi con un totale di
5.736 frequentanti.
Oggi i giovani allievi
possono scegliere tra diversi settori l’ambito della loro formazione,
assecondando la loro inclinazione e desiderio di realizzazione
professionale. Per ogni settore il centro possiede laboratori aggiornati
e corredati con le più moderne attrezzature.
L’importanza del Centro
di formazione professionale è data ancora dalla costante attenzione ad
orientare i programmi e le iniziative a favore della gioventù più
esposta all’esclusione sociale ed economica e svantaggiata quindi
nell’inserimento del mondo del lavoro. Inoltre è stato ed è luogo nel
quale i giovani possono acquisire non solo conoscenze tecniche e abilità
professionali ma anche e soprattutto valori civili e religiosi.
Attraverso il Centro di
formazione professionale i Rogazionisti manifestano ed esprimono il loro
carisma nella dimensione sociale e solidale e partecipano alle vicende
del nostro tempo progettando ed attuando sul territorio una ininterrotta
ed aggiornata attività formativa ed educativa a vantaggio delle giovani
generazioni.
Sito
web: www.cifir.it
Uno dei laboratori didattici dei bambini del C.Ed.Ro.
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