Achille Ratti - Pio XI (1857 –
1939)
Definì la Pia Unione di preghiera per le vocazioni: "l'opera
delle opere"
ed approvò canonicamente le due congregazioni
fondate da Padre Annibale |
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Nato a Desio (Milano) il 31 Maggio 1857 da famiglia di piccola
borghesia, Ambrogio Damiano Achille Ratti dal 1879 si dedicò
all'insegnamento al Seminario maggiore di Milano e a studi storici
presso la Biblioteca Ambrosiana. Nominato nel 1914 Prefetto della
Biblioteca Vaticana fu inviato nel 1918, da Benedetto XV in Polonia e
Lituania come Visitatore Apostolico. Nel Marzo 1921 viene nominato
Arcivescovo di Milano e, il 6 Febbraio 1922, Achille Ratti fu eletto
Papa assumendo il nome di Pio XI.
Continuando l’opera diplomatica di Benedetto XV volta ad assicurare
riconoscimento giuridico e libertà di azione pastorale alla Chiesa, Pio
XI concluse concordati con diversi Stati europei. Tuttavia di fronte ai
regimi totalitari, sia di sinistra sia di destra, affermò energicamente
il diritto di esistenza e di azione della Chiesa: i suoi interventi
vanno dalla condanna dell'“Action Française” (1926),
all’enciclica Non abbiamo bisogno del 1931 in risposta al
tentativo del governo italiano fascista di sopprimere le organizzazioni
giovanili di Azione cattolica; alla Divini redemptoris (1937)
contro l’ideologia comunista e atea; all'enciclica Mit brennender
Sorge (in tedesco, «Con ardente ansia»), dello stesso anno,
contro la politica antireligiosa, antiumana e neopagana del Nazismo. Con
il cuore lacerato dal dolore, dal 1933 al 1939, Pio XI dovette assistere
all’empia carneficina di religiosi e fedeli cattolici vittime della
Guerra Civile in Spagna.
Del magistero di Papa Ratti conserviamo anche encicliche “sociali” come
Divini illius magistri (1929) sull'educazione cristiana, Casti
connubii (1930) sul matrimonio, l'etica sessuale e la famiglia,
Quadragesimo anno (1931) sulla “dottrina sociale” cristiana. A Pio
XI si deve un notevole incremento delle missioni. Mentre andavano
addensarsi minacciose sull’Europa le nuvole del secondo conflitto
mondiale, il 10 Febbraio 1939, il grande pontefice si spense a 82 anni.
“Tutte le benedizioni per il Canonico Di Francia…”
Seppur non abbia avuto contatti diretti, Pio XI conosceva bene Padre
Annibale e le sue opere. Padre Carmelo Drago narra un episodio eloquente
in tal senso: «Mentre il Padre a Messina era gravemente ammalalo, alcuni
di noi eravamo con il P. Palma in Vaticano per un'udienza di Pio XI. Era
rigorosamente proibito parlare al papa, perché si trattava di un'udienza
di molte persone. Ma quando Pio XI giunse vicino a noi per darci a
baciare la mano, P. Palma gli disse forte: «Santità domando una
benedizione speciale per il Canonico Di Francia che è gravemente
ammalato». Egli rispose: «Tutte le benedizioni». Poi, dopo
che si era allontanato alquanto, il Papa si voltò di nuovo verso di noi,
e con tono di voce elevato, domandò: «Il Canonico Di Francia da
Messina, vero?». «Sì, Santità!». E il Papa: «Sì, sì, tutte le
benedizioni di cuore, con l'augurio che si rimetta in salute e continui
il suo prezioso apostolato».
Un gesto di filiale amore ed obbedienza al Papa è stato quello di una
supplica recitata dalle Comunità rogazioniste ogni sera prima della
benedizione eucaristica. Il Padre «…nel 1926, dopo
un'esortazione al mondo di Pio XI, scrisse una supplica... per quattro
intenzioni del Sommo Pontefice: 1. Per la cessazione della persecuzione
in Messico. 2. Per la pace universale. 3. Per il ritorno delle nazioni
dissidenti in seno alla Chiesa. 4. Perché la Chiesa, in persona del
Sommo Pontefice, avesse una giusta e meritata supremazia sui luoghi
santi».
L'approvazione delle due Congregazioni
Altra occasione per conoscere ed apprezzare Padre Annibale e la sua
opera fu per Pio XI l’invio a Messina del visitatore apostolico Mons.
Francesco Parrillo, il 25 Febbraio 1926. Il Padre nel Memoriale dei
Divini Benefici riporta l’esito della visita: «…giunto egli a
Roma si presentò ed Santo Padre, espose lo stato dei nostri Istituti e
il Santo Padre Pio XI, visibilmente commosso, se ne compiacque e gli
diede ordine di adire alla competente Congregazione Ecclesiastica, cioè
quella dei Religiosi. Nei primi di Agosto di quest'anno giunsero a
questo Mons. Arcivescovo Paino da Roma due formule come avrebbe dovuto
dare l'approvazione ecclesiastica con una all'Istituto maschile e con
l'altra consimile all'Istituto femminile Mons. Arcivescovo scrisse due
decreti e li promulgò il giorno 6 Agosto, sacro alla Trasfigurazione di
Nostro Signore Gesù Cristo».
Mussolini ed il Cardinal Gasparri firmano i "Patti
Lateranensi"
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La
Questione Romana
Il 20 Settembre 1870, la presa di Roma aveva posto fine
al millenario Stato Pontificio e quindi al potere
temporale del papato. Da Pio IX in poi i Pontefici confinati nei Palazzi
Vaticani si considerano quasi prigionieri del Regno d’Italia. Alla
“conciliazione” con lo Stato italiano si giunse, con i “Patti
Lateranensi”, l'11 Febbraio 1929: un accordo che era ormai maturo nelle
coscienze, ma che suscitò polemiche, sia per la controparte (il governo
fascista), sia per i contenuti (la Chiesa ottenne una sostanziale
modifica della legislazione laicista risorgimentale).
All'inizio del pontificato Pio XI compì un gesto di apertura nei
riguardi dell'Italia: per la prima volta dopo il 1870, diede la
benedizione Urbi et orbi (a Roma e al mondo) dal balcone esterno
di San Pietro. Fu una chiara manifestazione di disponibilità a ricercare
una soluzione alla “Questione Romana”. |
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Appassionato alpinista
Prima della sua partenza per Roma nel Novembre del 1911,
durante la sua permanenza a Milano, Don Achille Ratti
(nella foto, al centro del gruppo) trovò il tempo di dedicarsi al suo svago preferito,
l’alpinismo, aprendo sul Monte Bianco e sul Monte Rosa,
insieme a Don Luigi Grasselli, nuove vie di scalata, che
ora portano il loro nome.
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Presentato da Guglielmo Marconi, il 12 Febbraio
1931, Pio XI ( nella foto insieme al segretario di
Stato, Mons. Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII) inaugura la stazione della Radio Vaticana,
inviando in latino il messaggio Qui arcano Dei.
Del modernissimo servizio radiofonico il Pontefice si
servirà altre volte negli anni successivi, riconoscente
a Guglielmo Marconi che l’11 Febbraio 1933 gli metterà a
disposizione la stazione radio ad onde ultracorte,
definita dal Pontefice "primato di scientifica utilità". |
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