Home Padre Annibale I Rogazionisti a Oria Profili Credits e Contatti

 

 

 

Don Barsanofio Pasquale Marsella (1880 – 1973)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Incontrò Padre Annibale alla vigilia della fondazione della Casa di Oria
e gli presentò la sua attività a favore dei ragazzi e dei giovani della Città

 

Barsanofio Pasquale Marsella, nacque a Oria il 20 Agosto 1880. Lasciato il ministero, il 6 Dicembre 1919 sposò a Tripoli Maria Cristina Mingolla. Stabilitosi a Roma alternò al suo lavoro di funzionario delle Ferrovie dello Stato un'intensa attività di studioso della storia patria. Tra i suoi studi riguardanti per lo più la natìa Oria ricordiamo: "Ricordi storici di Oria Messapica" (1934), una fra le prime opere che lo fece maggiormente conoscere ed apprezzare, "Il castello svevo di Oria" (1936), “Il marchesato dei Bonifacio in Oria e il processo dell’Università Oritana contro Gian Bernardino” e "Tavole sinottiche dei vescovi oritani" (1943) e “Da Oria viene la parola di Dio. Saggio storico critico sulla colonia ebraica di Oria Messapica durante il Medio Evo” (1952). Morì a Roma il 23 Gennaio 1973 lasciando inedito il volume delle sue memorie biografiche che volle intitolare "Pellegrino di Oria" ricalcando la ben più famosa autobiografia "Pellegrino di Roma" di Ernesto Bonaiuti di cui il Marsella fu amico ed ammiratore.

 

 

Un episodio breve ma intenso lo lega a Padre Annibale…

 

Il 4 Novembre 1908, il Padre è a Oria per discutere col Vescovo sulla possibilità di una fondazione in Città.

L’allora giovane sacerdote Barsanofio Pasquale Marsella lo ricorda in una sua memoria: «Mi fu presentato dall’Arciprete don Cosimo Ferretti, dal quale si era recato prima di chiedere udienza al Vescovo, Mons. don Antonio Di Tommaso. Ricordo che, per la notte, fu ospitato dalla famiglia Mazza, allora dimorante in Piazza Manfredi.

L’indomani fu accolto deferentemente dal Presule oritano, che ne ammirò l’acceso fervore ieratico e gli elargì benevole promesse... Nel pomeriggio lo accompagnai al Camposanto, dove sostò sulla tomba della veggente oritana - allora sepolta nella Cappella Mortuaria dei Fratelli Martini - distaccandosene con gli occhi luminosi di lagrime... Dal Cimitero ci recammo alla vicina chiesa di S. Pasquale che, con l’annesso Convento, mi era stata affidata dal proprietario Salerno - Mele per un Ricreatorio festivo, i cui alunni improvvisarono un saggio ginnico - corale in onore dell’illustre Visitatore.

Egli elogiò affabilmente quel centinaio di diavoletti congratulandomisi con l’abituale sorriso, mentre il suo sguardo serafico era assorto in qualche dolce visione... Gli arrise forse il presagio della Beata Palma? E sognò, per i suoi orfanelli di Messina, quell’asilo di pace?».

 

 

L’Educatorio San Luigi Gonzaga

 

Nel 1905 Don Barsanofio Pasquale Marsella fonda e dirige un Circolo Giovanile con sede nel “Borgo Lama” e nel 1906 un “ricreatorio festivo” presso la chiesa e alcune stanze del convento di San Pasquale affidategli gratuitamente dal proprietario il Signor Tommaso Salerno. Nel 1909, con l’acquisto del Convento da parte di Padre Annibale, Don Pasquale Marsella continuerà a seguire il Circolo Giovanile, ospitato, dal 15 Ottobre 1910, nei nuovi locali dell’Educatorio San Luigi Gonzaga, in Via Gaspare Papatodero, 6. Scopo dichiarato dell’Educatorio era quello di “ridare alla città natia un vivaio di istruzione” e l’educazione religiosa, morale e civile doveva servire ad “allevare alla Società buoni cristiani, alla Famiglia figliuoli affezionati, alla Patria probi cittadini e coraggiosi soldati” (Regolamento del 1910). Venivano impartite lezioni di ripetizione e, su richiesta, “lezioni di musica, calligrafia, disegno e preparazioni di Esami di passaggio nelle Scuole superiori”. Ogni ragazzo pagava una retta a partire da 3 lire mensili e portava con sé un corredo composto da un abito festivo, uno giornaliero, il tavolino da studio e una sedia. Il tempo libero è dedicato agli svaghi e ai giochi. Si tornava a casa all’ora dell’Ave Maria. Nei giorni festivi venivano impartite lezioni di ginnastica e canto. Si facevano anche passeggiate per i campi al suono di una “fanfaretta” che cadenzava la marcia. Dopo l’Ave Maria, giovani del “Circolo giovanile” subentravano ai bambini delle elementari e vi si intrattenevano per altre tre ore con attività culturali e ludiche.

I limiti della istituzione che Don Pasqualino seguirà sino al 1915 possono facilmente evidenziarsi nel fatto che l’azione educativa fosse un po’ troppo militaresca - frutto dell’entusiasmo del periodo – e soprattutto troppo elitaria perché rivolta ai ragazzi che “potevano pagare” escludendo i poveri e, di conseguenza, meno capaci appunto perché poco curati e seguiti. E l’emarginazione veniva sicuramente acuita anche da un senso di frustrazione nel veder passare per le vie del paese i propri coetanei in divisa, ben ordinati e, per le passeggiate nei campi, addirittura preceduti dalla “fanfaretta”!

  

 

 

 

Home ] Padre Annibale ] I Rogazionisti a Oria ] Profili ] Credits e Contatti ] [ Privacy ]

Inviare a oria@rcj.org un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.
Ultimo aggiornamento: 27-05-17