Home Padre Annibale I Rogazionisti a Oria Profili Credits e Contatti

 

 

 

Maria Palma Matarrelli (1825 – 1888)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella seconda metà dell'800, Oria visse il suo quarto d'ora di fama internazionale grazie al caso di questa mistica stigmatizzata conosciuta anche come "Palma d'Oria" o la “beata Palma”. Incoraggiò e sostenne con la sua preghiera il giovane Annibale Maria Di Francia e gli predisse la sua missione a favore della gioventù

 

Nacque a Oria il 31 Marzo 1825. Nel 1848 rimase vedova dopo sei anni di matrimonio e dopo aver messo al mondo tre figli, un bambino e due bambine, scomparsi tutti prematuramente. Da quel momento Maria Palma si dedicò completamente ad una vita di preghiera e di ascesi seguita dal francescano conventuale P. Francesco De Pace (1801 - 1873). Il 3 Aprile del 1858, mentre si trova in preghiera nella Chiesa di S. Francesco d'Assisi, Maria Palma ricevette le stigmate. Associato a questo primo fenomeno straordinario vi saranno in seguito visioni, estasi, lunghi periodi di digiuno, comunioni miracolose, rivelazioni e profezie.

 

La fama di questa contadina illetterata cominciò a diffondersi considerevolmente tra lo scetticismo delle autorità ecclesiastiche locali e la preoccupazione per l’ordine pubblico delle autorità civili. Nel 1866 vengono incaricati due dottori, Cosimo Contento e Ernesto Ribezzi, a redigere una relazione medica. Essi posero il caso in parallelo a quello di due giovani donne stigmatizzate del Tirolo italiano, Maria von Mörl (1812 - 1868) e Maria Domenica Lazzeri (1815 - 1848), che non molto tempo prima aveva suscitato grande interesse, e non poterono che giungere alle medesime conclusioni affermando si trattasse di psicopatia.

 

Come spesso succede in questi casi, il clamore eccessivo generato dalla crescente mobilitazione di medici, clero, devoti, curiosi e opinione pubblica servì piuttosto a ostacolare se non a bloccare la vicenda e il messaggio della stimmatizzata. Maria Palma fu isolata e confinata insieme con la vecchia madre presso l’“Orfanotrofio San Domenico”, un ospizio per fanciulle povere. Venne disposto l'allontanamento del suo direttore spirituale, il P. De Pace, ed istituita una commissione formata dal Canonico Vincenzo De Angelis e da due Padri della Missione al fine di preparare una relazione da inviare a Roma sulla Matarrelli e sui suoi presunti doni soprannaturali.

 

Tuttavia questi provvedimenti non impedirono alla popolarità di Palma Matarrelli di valicare i confini nazionali: nel 1871 si occupò del suo caso il medico francese Antoine Imbert Gourbeyre (1817 - 1912), che ne scrisse diffusamente nel libro Les Stigmatisées (1872). Durante i quattro giorni della sua permanenza ad Oria assisté alle estasi, all'agonia, alle comunioni miracolose, ne esaminò le sue piaghe. Definì Maria Palma la donna più famosa del regno di Napoli e soprattutto venne colpito dal fatto che ella conoscesse perfettamente, pur non avendola mai vista, un'altra mistica stigmatizzata di cui si stava occupando: la giovane contadina belga Louise Lateau (1850 - 1883). Dal 1872 anche Mélanie Calvat (1831 – 1904), la veggente della Salette, in segreto visitò più di una volta Maria Palma.

 

Successivamente l'isolamento cui l'avevano costretta le autorità civili, la morte del suo principale sostenitore, il P. De Pace, e soprattutto il parere negativo del Sant’Uffizio (1873) e dello stesso Pio IX (1875) sull’autenticità dei fenomeni mistici sgretolarono in buona parte la popolarità de “la Beata”. Ella ormai non è più un pericolo per l'ordine pubblico: può uscire dall’ospizio dove era stata rinchiusa e rifugiarsi ospite nella casa di un certo Federigo Marsella. Qui morì il 15 Marzo 1888. Venne sepolta nel cimitero di Oria nella cappella della famiglia Martini e, in seguito, assecondando il volere di Padre Annibale, le sue spoglie furono traslate nella cappella cimiteriale delle Figlie del Divino zelo.

 

Nel Gennaio del 1914, rispondendo a un dottore di Parigi interessato a raccogliere del materiale per una biografia su Maria Palma, Padre Annibale scrive che: “Trentanove anni or sono, io, nativo da Messina in cui dimoro abitualmente, tratto dalla fama di santità di Palma di Oria mi recai in quella Città, e diventai uno dei più ferventi ammiratori della Serva di Dio”. La data a cui fa riferimento è il 28 Marzo del 1875. Annibale Di Francia per varie ragioni attraversa un momento difficile della sua vita. Insieme alla madre, Anna Toscano, si recò a Napoli per chiedere lumi a Suor Maria Luisa di Gesù (Maria Carmela Ascione, 1799 - 1875) la quale a sua volta gli fece conoscere l’esistenza della celebre Maria Palma di Oria e lo mise in contatto con il suo confessore, il Canonico Vincenzo De Angelis. Nella Pasqua del 1875, Annibale e la madre giunsero a Oria e vi si trattennero alcuni giorni. P. Teodoro Tusino nella prima parte del suo scritto “Padre Annibale Maria Di Francia. Memorie biografiche” così li riporta le parti salienti dei diversi colloqui avuti con Maria Palma:

 

«…ella divinò al giovane chierico la sua missione, dicendogli, mentre muoveva la mano come se carezzasse dei ragazzi: "Il Signore ti destina per l’educazione dei bambini". Gli disse ancora: "Io ti porto nel mio cuore e ti raccomando tre volte al giorno, come faccio pei sacerdoti" (sebbene fosse era ancora chierico). Il Di Francia era in difficoltà per la costituzione del suo patrimonio sacro, che poteva ritardagli l’ordinazione. Palma gli disse: "Non ci pensare: come arrivi a Messina, si aprirà la porta della divina Provvidenza... Farai un felicissimo viaggio". E così fu: viaggio felice e intervento provvidenziale della signora Grazia Cucinotta, che donò al Padre il sacro patrimonio. In una visita Padre Annibale portò delle arance e le offrì ad una persona ivi presente. Questa si schermiva e non voleva accettarle. Intervenne Palma, che disse: "Prendetele, prendetele: questa è la sua inclinazione, dà a tutti, dà a tutti…". Chi glielo aveva detto a Palma? Una volta Palma azzardò: "Ci vorrei dire una cosa a Vossignoria; ma il confessore mi proibisce di parlare di queste cose, debbo fare l’obbedienza". […] Forse il Signore mostrava a Palma le future nostre Opere in Oria? Licenziandosi da Palma, il Padre le domandò un ricordo, intendendo un ricordo spirituale. Appena le disse: "Datemi un ricordo", e nient’altro, immediatamente riprese: "Ecco il ricordo. Ogni sera dirai sette Gloria Patri con le braccia in croce al Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo". Il Padre completò la preghiera intercalandovi la giaculatoria: Vi salutiamo, o Sangue ecc. e la prescrisse nelle preghiere della sera nelle comunità […]. Nelle difficoltà dei primi tempi della fondazione, il Padre le scrisse domandando preghiere. Essa rispose incoraggiando: "Seguitate queste Opere: la Provvidenza verrà da dove meno si aspetta e avrete le benedizioni di Dio e degli uomini".

Al Padre che le raccomandava di pregare per un suo amico, che, non sappiamo in quali circostanze, era rimasto ucciso, Palma disse: "È salvo, e così doveva morire per salvarsi!"».

 

A fine Aprile del 1878, Padre Annibale venne nuovamente a Oria per visitare Maria Palma. Possiamo intuire che avrà certamente invocato le preghiere della pia donna sul suo novello sacerdozio, ma non ci risultano particolari notizie sull’avvenimento. La Matarrelli viveva molto ritirata e in queste ultime visite egli poté vederla poche volte. Nella lettera a Monsignor Guarino del 2 Maggio, egli si limita a dire di aver visto “…cose grandi”. È un periodo in cui il Padre si sentiva deperito in salute tanto da aver dovuto rinunziare ad alcuni impegni pastorali. Maria Palma gli raccomandò di curarsi perché diceva: "Il sacerdote senza salute può fare poco o niente"».

In questa occasione P. Annibale raccolse in un opuscolo manoscritto molte notizie riferitegli sul suo conto dal Canonico De Angelis.

Il Padre non dimenticò mai Palma: quando nel 1897, sotto la tempesta che minacciava travolgere l’Opera, il Padre venne nelle Puglie per cercare Mélanie Calvat di ritorno da Galatina passò da Oria per pregare sulla tomba di Maria Palma così come fece ancora nel Novembre del 1908, quando fu a Oria per avviare le pratiche per l’acquisto di S. Pasquale: "Nel pomeriggio – ricorda Don Pasqualino Marsella - lo accompagnai al camposanto, dove sostò sulla tomba della veggente oritana - allora sepolta nella Cappella mortuaria dei fratelli Martini - distaccandosene con occhi luminosi di lacrime"».

 

 

 

Oggetti e biancheria di Palma

 

La prima volta che Annibale Di Francia si recò ad Oria, nel 1875, poichè non esisteva ancora la tratta ferroviaria, viaggiò da Messina a Taranto via mare (la “Ferrovia Jonica” era in fase di ultimazione ed il primo tratto della Taranto - Brindisi verrà inaugurato nel 1886). Durante la traversata gli fu data una scatoletta per conservare oggetti. Sul bastimento gli si accostò un carabiniere il quale, conoscendo dove era diretto, cominciò a narrare diversi aneddoti riguardanti Maria Palma. Ad Oria anche il Canonico De Angelis gli parlò a lungo della stimmatizzata e gli mostrò molti suoi oggetti e biancheria inzuppata di sangue con simboli, come soleva avvenire, quando le si asciugava il sudore sanguigno. Tra l’altro gli fece vedere un fazzoletto con le iniziali “F. A.”. Il giovane Annibale ottenne quel fazzoletto, che collocò giusto nella scatola regalatagli; e il Padre lo conservava ancora quando amava raccontare il fatto nei suoi ultimi anni.

In un promemoria del Padre del 5 Gennaio 1905 abbiamo alla nota numero 20: Rassetto di tutti gli oggetti di devozione di Maria Palma, M. Luisa, Melania ecc.

Possiamo intuire come buona parte di questi oggetti appartenuti a Maria Palma siano stati donati a Padre Annibale proprio dal De Angelis e successivamente anche da Don Cosimo Ferretti. Alcuni di questi sono conservati avvolti in un foglio del quotidiano “Gazzetta delle Puglie” del 27 Gennaio 1906: sull’etichetta v’è l’indirizzo del Can. Cosimo Ferretti.

Numerosi altri oggetti e biancheria appartenuti a Maria Palma Matarrelli sono custoditi nelle stanze del Padre presso la Casa delle Figlie del Divino Zelo di San Benedetto.

 

 

 

 

Boccette di acqua di Lourdes

 

I Primi di Maggio dl 1878 il Padre, su invito del Canonico Pietro Ferretti, e col permesso espressamente richiesto del suo Arcivescovo, Mons. Guarino, introdusse la devozione alla Madonna di Lourdes con una predicazione nella Chiesa di San Domenico e vi collocò un  quadro. Nella corrispondenza coi Canonici De Angelis e Perrucci si parla di boccette di acqua di Lourdes che egli inviava da Messina, che riuscivano bene accette ai fedeli ed in modo particolare anche a Maria Palma.

 

 

 

Gli strumenti di penitenza

 

Il cammino ascetico di Maria Palma è fatto di strumenti di penitenza, lunghe privazioni e continue sofferenze. Evidentemente toccò il limite estremo della sopportazione se nel 1868, dietro ripetute insistenze, si decise a consegnare ai propri confessori i cilici con cui aveva fino allora martoriato il suo corpo. Ecco la descrizione riportata sul giornale spirituale di Palma: «…due cilici a punte e a maglie di ferro filato ed una funicella di canapa a nodi e tutti e tre son della vita. Un cilicio a punte e a maglia di ferro filato per le cosce e questo gliele aveva dato Maria SS. quando stava tra le monache di S. Domenico ed un altro per il costato di simil fatta, in certuni punti bruciato. Una disciplina di ferro filato a cinque fila, in ciascuna delle quali vi sono due ordini di cinque stellette di ferro e se non si osserva intrisa di sangue si è perchè usava l'industria di lavarla per non scoprirsi».

È molto probabile che qualcuno di questi sia stato donato a P. Annibale.

 

 

 

 

 

Crocifisso a braccia pieghevoli

 

Crocifisso a braccia pieghevoli appartenuto a Maria Palma Matarrelli. All’apertura della Casa fu collocato nel grande dormitorio e successivamente fu esposto in venerazione sopra l’altare maggiore del santuario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Padre Francesco De Pace (1801 – 1873)

Nacque a Nardò il 5 Marzo 1801. Fu maestro dei novizi, professore di teologia dei Minori Conventuali del Salento e colto bibliofilo. Nel 1864 donò al Municipio di Oria  oltre 3000 volumi per la creazione di una biblioteca pubblica di cui, l'anno successivo, fu nominato bibliotecario a vita. In questa veste curò, nel 1866, la ristampa dell'intera opera "La fortuna di Oria" dell’Arcidiacono Gaspare Messerquà Papatodero (1732 - 1802).

Non si conoscono lavori, editi o manoscritti, del Padre De Pace ad eccezione di un giornale spirituale che va dal 1866 al 1872 in cui annotò tutti i fenomeni, in gran parte paranormali, di cui fu protagonista Maria Palma Matarrelli ed un numero notevole di corrispondenza, relazioni e contributi quali un "Origine del liquore che presentemente rovescia Palma Addolorata Matarrelli non che dell'incendio del costato dell'istessa Pel P. re M.ro Francesco De Pace Min. Conv. Dirett.e della detta - 1866".

Oltre ai fenomeni mistici della Matarrelli, Padre Francesco De Pace seguì anche quelli di Rosa Maria Andriani (1786 – 1840), terziaria francescana di Francavilla Fontana, ragguagliando anche del suo caso il dottor Antoine Imbert Gourbeyre.

Morì a Oria nel 1873.

 

 

 

 

Home ] Padre Annibale ] I Rogazionisti a Oria ] Profili ] Credits e Contatti ] [ Privacy ]

Inviare a oria@rcj.org un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.
Ultimo aggiornamento: 27-05-17