Don Eustachio Montemurro (1857 - 1923)
Amico fraterno di Padre Annibale, a lui affidò le sue
fondazioni,
le suore Figlie del Sacro Costato e i
Piccoli Fratelli del Ss.mo Sacramento
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Eustachio Montemurro nacque a Gravina di
Puglia il 1 Gennaio 1857. Dopo gli studi classici, consegue presso
l’Università di Napoli nel 1879 il diploma in matematica e scienze
naturali e, nel 1881, la laurea in medicina e chirurgia. Con abnegazione
e competenza si dedicò alla professione di medico, docente e dirigente
scolastico, membro e presidente di organizzazioni caritative. Si
preoccupò delle indigenze delle classi meno abbienti, fornendo spesso
personalmente, oltre alle medicine, generi di prima necessità e somme di
denaro. Impegnato in politica come consigliere comunale, prese a cuore
la «questione sociale del Meridione», sostenendo con coraggio gli
interessi dei figli dei contadini e mostrando particolare attenzione
alle richieste dei giovani. Intanto andava maturando l'idea di diventare
sacerdote e in seguito alla guarigione dal tifo, contratto mentre
assisteva i suoi pazienti, nel 1902, volle dare alla sua vita una
svolta: a 45 anni chiese al suo vescovo, Mons. Cristoforo Maiello, di
essere accolto in seminario e, nel 1904, venne ordinato sacerdote.
Durante il primo incarico come vice parroco, con il consiglio del suo
direttore spirituale, il Servo di Dio P. Antonio M. Losito,
redentorista, e insieme all’amico fraterno, Don Saverio Valerio (1878 ‑
1937) e al gesuita P. Gennaro Bracale (1865 ‑ 1933), nel 1907 fonda la
congregazione dei Piccoli Fratelli del SS.mo Sacramento, per il
culto eucaristico e la formazione di buoni parroci e, l’anno successivo,
quella delle Figlie del Sacro Costato, per la riparazione delle
offese al Cuore di Gesù e per l’educazione cristiana e civile delle
fanciulle del popolo. Mentre Don Eustachio attende allo sviluppo delle
due Congregazioni, accuse infondate e pressioni da una parte del clero
locale spingono il nuovo vescovo, Mons. Nicola Zimarino, ad aprire
un’inchiesta sulle due fondazioni. Le accuse riguardavano supposte
irregolarità canoniche, l’insufficienza di mezzi e soprattutto le
presunte rivelazioni soprannaturali secondo le quali il Montemurro
sosteneva di essere stato spinto a fondare l'Opera. L’esito
dell’inchiesta fu negativo e Mons. Zimarino, pur apprezzando la cultura,
la pietà e l'integrità di vita del Montemurro, decise di rimettere la
cosa alla Congregazione dei Religiosi. Il Vescovo tuttavia si sentì in
dovere di venire a capo egli stesso della situazione e si rivolse per un
consiglio al Padre Annibale il quale, già nell’Agosto del 1909, presso
la Casa dei Gesuiti di Grottaglie, aveva conosciuto sia Don Montemurro
che il P. Bracale.
In una lunga lettera indirizzata al
Presule, l’11 Ottobre del 1910, il Padre risponde alle accuse contro il
Montemurro e offre ottime garanzie sia riguardo ai principi che lo hanno
animato, sia riguardo al progetto della sua incipiente fondazione.
Purtroppo i ripetuti ricorsi di Mons. Zimarino alla Congregazione dei
Religiosi provocarono nel Febbraio 1911 il decreto per la soppressione
delle due congregazioni e l’allontanamento di Don Montemurro, Don
Valerio e del P. Bracale.
Il 1 Agosto 1911, su invito di Don
Montemurro e con il consenso dei Vescovi interessati, Padre Annibale
assunse la direzione delle Figlie del Sacro Costato e dei
Piccoli Fratelli del SS. Sacramento, nella speranza che l’amico
fondatore potesse un giorno riprenderne la guida. Quando constatò che il
ritorno non era possibile, tenne sotto la sua direzione le Figlie del
Sacro Costato, che in seguito si divisero in due rami, le Suore
Missionarie del Sacro Costato e le Missionarie Catechiste del
Sacro Cuore. Invece i nove aspiranti superstiti dei Piccoli
Fratelli – alcuni infatti erano tornati a casa – furono accompagnati
dal Padre Annibale a Oria. Il gruppo dei “montemurrini” fu affidato a
Fratel Carmelo Drago e nel mese di Novembre cominciò a frequentare il
ginnasio presso il Seminario di Oria insieme agli aspiranti
rogazionisti. L’anno successivo, probabilmente con il consenso dello
stesso Don Eustachio, cinque di essi furono ammessi dal Padre tra i
Rogazionisti. Di questi il Signore ne chiamò due a sè ancora studenti e
tre giunsero al sacerdozio. Il Padre ebbe la consolazione di vederne
ordinati due, tre anni prima della sua morte: P. Serafino Santoro
(1898 – 1974) e P. Teodoro Tusino (1899 – 1980). Entrambi divennero
successivamente Superiori Generali della Congregazione.
Intanto nel 1914, Don Eustachio e Don
Saverio chiesero al Papa di trasferirsi a Pompei, per adempiere il loro
desiderio di condurre vita in comune e svolgere il proprio apostolato
presso il Santuario della Vergine del Rosario dedicandosi al ministero
della confessione, alla catechesi e direzione spirituale dei fanciulli
ed adulti ed alla cura pastorale e fisica degli ammalati e moribondi,
specie durante la famosa epidemia della febbre spagnola. Il Servo di Dio
Eustachio Montemurro morì circondato da fama di santità il 2 Gennaio
1923. É tuttora in corso la causa di beatificazione.
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