Padre Carmelo Drago
(1892 - 1984)
Giunto
a Oria ancora giovanissimo aspirante insieme a Padre
Annibale, fu uno dei protagonisti della fondazione
della Casa di Oria della quale spesso, per l’assenza di
Padre Palma, ne assunse la responsabilità. Fu ordinato
sacerdote insieme ad altri tre chierici rogazionisti il
20 Luglio del 1930 dal Mons. Antonio Di Tommaso,
Vescovo di Oria, nel santuario “S. Antonio di
Padova" |
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Calogero
Drago nacque a Galati Mamertino (Messina), il 24 Dicembre
1892. Desideroso come alcuni suoi fratelli e cugini, di
consacrarsi a Dio nel servizio degli orfani e dei poveri,
entrò “alle casette Avignone”, il 2 Aprile 1908. Fu accolto
da Padre Annibale che, dopo alcuni mesi di prova, lo ammise
al noviziato cambiandogli il nome in quello di Fra’ Carmelo
di Maria Immacolata. Durante il terremoto di Messina, il 28
Dicembre 1908, rimase incolume insieme a tutti gli altri
componenti dell’Istituto maschile. Dopo la prima
professione, emessa il 24 Aprile 1910, fu trasferito presso la
nuova Casa di Oria. Qui trascorse lunghi anni, intramezzati
solo dal servizio militare nella guerra del 1915 - 1918.
Con
grande generosità ed abnegazione si diede ad aiutare i
superiori per il buon andamento della Casa e spesso, per
necessità di cose, dovette addossarsene tutta la
responsabilità. Amabilmente indotto dal Padre Fondatore a
intraprendere gli studi per il sacerdozio, vi si applicò con
impegno e grandi sacrifici, insieme ad altri tre
confratelli, Luca Appi, Redento Levi e Camillo Ruggeri. Con
loro fu ordinato sacerdote il 20 Luglio 1930 ad Oria, nel
santuario “S. Antonio di Padova", da Mons. Antonio Di
Tommaso.
Negli
anni successivi fu direttore della Casa sorta a Messina
accanto al tempio di “Cristo Re” sulla Rocca Guelfonia. Nel
1945 fu incaricato della costruzione dell'orfanotrofio di
Roma e, dal 1947 al 1956, è stato direttore della Casa Madre
e dell'Istituto per Sordomuti di Messina. Fu di nuovo
Consultore Generale nel governo di P. Luca Appi, sino al
Capitolo del 1962, quando fu eletto Superiore Generale.
Su
incarico della Sacra Congregazione per i Religiosi, dal 1957
al 1969, ricoprì il ruolo di Assistente delle Figlie del
Divino Zelo. Sempre a Roma, presso la Curia Generalizia dei
Rogazionisti, si è dedicato all'apostolato delle
confessioni.
Abituato
per sé ai più grandi sacrifici, fu alquanto esigente perché
i confratelli addetti agli orfani e ai diversamente abili
dessero loro continua e attenta assistenza. E proprio questa
predilezione per gli orfani fu una caratteristica di P.
Carmelo. Tuttavia non trascurò la divulgazione del Carisma
Rogazionista. Durante il suo governo, infatti, fece stampare
in varie lingue l'opuscolo sulla preghiera e l’azione a
favore delle vocazioni, «Mitte, Domine, operarios…»,
e lo fece recapitare ai Vescovi convenuti a Roma per il
Concilio Ecumenico Vaticano II. Attaccatissimo al Padre
Fondatore ne ha desiderato intensamente la canonizzazione
non stancandosi di raccontare episodi che lo riguardavano,
trascrivendone parecchi che in seguito furono raccolti e
pubblicati nel libro “Il Padre. Frammenti di vita
quotidiana”.
P.
Carmelo seguì con vivo interesse lo sviluppo della
Congregazione, che aveva visto neonata nello squallore delle
“casette Avignone” e sotto le macerie del terremoto. Quanta
gioia si leggeva nei suoi occhi nella indimenticabile
udienza concessa dal Santo Padre Giovanni Paolo II, il 23
Aprile 1983, alla Famiglia Rogazionista in occasione del
Centenario delle Opere Assistenziali, per le quali egli
aveva speso tutta la vita.
Ricoverato
presso l’Ospedale "Regina Apostolorum” di Albano Laziale
(Roma) si addormentò serenamente nella pace del Signore il
14 Dicembre 1984.
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