Home Padre Annibale I Rogazionisti a Oria Profili Credits e Contatti

 

 

 

Beato Bartolo Longo (1841 – 1926)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di professione avvocato, spese tutta la sua vita in opere di carità e promozione umana tra cui l’Istituto dei Figli dei Carcerati. Promosse la diffusione della devozione alla Madonna del Rosario di Pompei nonchè la costruzione dell'omonimo santuario. Fondò le suore Domenicane Figlie del Rosario di Pompei.

Grande amico di Padre Annibale Maria Di Francia fu beatificato da Giovanni Paolo II nel 1980

 

Nacque a Latiano (Brindisi) il 10 Febbraio 1841. Dopo aver frequentato il collegio dei Padri Scolopi di Francavilla Fontana completò da privatista gli studi superiori a Lecce e, nel 1863, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza nell’Università di Napoli. È il periodo in cui il giovane Bartolo Longo aderì alla contestazione anticlericale, agli orientamenti filosofici positivisti e si accostò al movimento spiritista e satanico in quel tempo molto diffuso nel napoletano. Il superamento di una profonda depressione psicofisica segnò la svolta nella sua vita: il professor Vincenzo Pepe, suo amico e conterraneo, lo convinse a mettersi in contatto col domenicano Padre Alberto Radente, che lo ricondusse alla fede cattolica e alla vita cristiana. Laureatosi in Diritto nel 1864 accantonò la carriera di avvocato per dedicarsi ad opere di carità e promozione umana. Condivise questa scelta di vita con la Contessa Marianna Farnararo De Fusco, pugliese anche lei, rimasta vedova ancor giovane e con cinque figli in tenera età da accudire. La conobbe grazie alla nobildonna Caterina Volpicelli, beatificata nel 2001, e da quel momento ne divenne l’istitutore dei figli e l’amministratore dei vasti possedimenti situati nella Valle di Pompei.

 

Proprio questo contesto diede occasione a Bartolo Longo di accostarsi al degrado umano e all’ignoranza religiosa dei contadini del luogo: cominciò ad insegnar loro il catechismo e a pregare specialmente con la recita del rosario. Il 13 Febbraio 1876, fece restaurare ed espose nella piccola chiesetta parrocchiale un quadro della Madonna del Rosario acquistato molti anni prima da un rigattiere: da quel giorno la Madonna elargì con abbondanza grazie e miracoli. La folla di pellegrini e devoti sempre più numerosi rese necessaria la costruzione di una chiesa più grande che verrà portata a termine nel 1887. Bartolo Longo istituì un orfanotrofio femminile, affidandone la cura alle suore Domenicane Figlie del Rosario di Pompei, da lui fondate; e l’Istituto dei Figli dei Carcerati diretto dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Dietro consiglio del P. Ludovico da Casoria, il 12 Settembre 1906, Bartolo e la contessa donarono al Papa Pio X l’intera Opera di Pompei, che comprendeva anche asili, scuole, ospizi per anziani, ospedali e laboratori.

Bartolo Longo è stato beatificato il 26 Ottobre 1980 da Papa Giovanni Paolo II. La memoria liturgica ricorre il 5 Ottobre.

 

L’intima amicizia che ha legato Bartolo Longo e Padre Annibale compendia le numerose e profonde consonanze della loro dedizione alla gioventù abbandonata e ai derelitti e della comune pietà mariana.

 

Entrambi furono fieri oppositori delle teorie di Cesare Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinto destinati a delinquere e che non vi può essere redimibilità né sociale né religiosa. Con la loro opera di promozione umana a favore dei fanciulli orfani smentirono con i fatti il discusso psichiatra e criminologo che in quel periodo storico godeva di grande autorità.

 

In una lettera non datata il Padre manifesta all’amico – che definì “pio e zelante” – le proprie perplessità sull’affido delle orfanelle presso famiglie nobili e pie. Dal canto suo, Bartolo Longo, nel 1913, indirizzò a Padre Annibale la signorina Mariannina Sottile Meninni che con le sue sostanze rese possibile l’apertura di una Casa ed una colonia agricola a Gravina di Puglia e l’anno successivo inviò l’offerta di lire 60 per una grazia ottenuta da Sant’Antonio dopo essersi raccomandato alle preghiere degli Orfanelli Antoniani di Messina.

 

La profonda pietà mariana del Padre non poteva non rivolgersi al santuario della Madonna di Pompei. Egli si recò molte volte a Pompei. Alcune testimonianze riferiscono che Bartolo Longo ogni volta che lo incontrava, gli domandava la benedizione in ginocchio. Nel 1890 padre Annibale scrisse dei versi, una Salve, che intitolò: Saluto della città di Messina alla SS. Vergine del Rosario di Pompei e nello stesso anno preparò un Novenario di brevi preghiere ad onore della SS. Vergine del Rosario di Valle di Pompei, con poche strofette per canto che però non fu dato alle stampe. Alla novena aggiunse due preghiere alla Ss. Vergine di Pompei: una per ottenere i buoni evangelici operai ed una per la Chiesa. Bartolo Longo, il 15 Aprile 1890, gli comunicò che la preghiera per le vocazioni, a suo tempo ricevuta, veniva recitata dalle orfanelle di Pompei e dai fedeli. Nel 1892, appoggiando il Longo, ardente propagatore del movimento assunzionistico, Padre Annibale scrive agli organizzatori del Congresso Internazionale Mariano di Friburgo per sollecitare la definizione del dogma dell'Assunzione di Maria.

 

All’indomani della morte del Card. Guarino, nel 1897, Padre Annibale compose una lunga supplica «alla Ss. Immacolatissima Signora Maria Madre di Dio, Regina del Sacratissimo Rosario… per ottenere vescovo santo» e, l’hanno successivo, venendo a capo della crisi che aveva minacciato di stroncare il ramo femminile dell’Opera, Padre Annibale ideò un “pellegrinaggio spirituale a Pompei” fatto di preghiere e meditazioni mariane.

Oltre ad alcuni schemi di omelie dedicati, fra gli scritti del Padre v’è ancora una «offerta del mese di Maggio alla SS. Vergine del Rosario di Pompei» risalente all’anno 1900.

Infine, dall’apertura dell’orfanotrofio di S. Pier Niceto (Messina) avvenuta nel 1909, per vari anni il Padre predicò la novena alla Vergine di Pompei nella chiesa a lei dedicata.

 

 

 

Home ] Padre Annibale ] I Rogazionisti a Oria ] Profili ] Credits e Contatti ] [ Privacy ]

Inviare a oria@rcj.org un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.
Ultimo aggiornamento: 27-05-17