Lo studio
Nella stanza predomina lo
scrittoio in legno che dà l’impressione di un’attività appena sospesa.
Sul tavolo vi sono il calamaio, le penne ed i pennini, il tampone e la
sabbia per asciugare l’inchiostro, il timbro con la sigla personale per
sigillare le lettere con la ceralacca, il righello, il portalettere con
buste e fogli in bianco. Tra gli oggetti notiamo una scatoletta di
cartone contenente le cosiddette “polizzine di devozione”: dei
bigliettini arrotolati che Padre Annibale faceva sorteggiare ai suoi
figli al termine degli incontri spirituali. Su ognuno vi sono scritte
delle massime spirituali e delle virtù da coltivare.
Alle spalle dello scrittoio vi è un grande scaffale grezzo in
legno contenente libri e volumi di studio: è la biblioteca di
Padre Annibale. Essa contiene volumi di liturgia, di morale, di
commenti alla Sacra Scrittura, di ascetica e mistica; libri di
letteratura e testi per omelie utilizzati da Sant’Annibale per
studiare, meditare, pregare e prepararsi alle predicazioni di
tridui e novene nelle chiese dei paesi dei dintorni ove era
ricercato per l'arte oratoria.
Affisso alla parete opposta v’è un grande casellario
utilizzato dal Padre per conservare le riviste che giungevano da
ogni parte d’Italia e per depositare la posta.
Accanto, un dipinto su tavola con la descrizione di un
miracolo avvenuto per intercessione di Sant’Antonio di Padova a
favore di un fanciullo caduto da una finestra dell'istituto al
tempo del trasferimento da Messina in Francavilla Fontana. Porta
la data del 1909 e l'autografo del Padre.
Al muro vi troviamo due quadri della apparizione della
Vergine Maria a La Salette, in Francia, ai veggenti Mèlanie
Calvat e Maximin Giraud: un’immagine della Madonna de La Salette
autografata da Mélanie e descritta come la più esatta che sia
stata realizzata; ed un ritratto fotografico di Mélanie: Padre
Annibale la invitò a vivere un breve periodo nell'Istituto
femminile di Messina, dal 1897 al 1898, per meglio avviare la
nascente Congregazione delle Figlie del Divino Zelo.
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